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Escursione in Val Varadega al Mortirolo

Escursione in Val Varadega

Numero segnavia CAI 73 per un primo tratto

Partenza nei pressi delle Casere del Comune (1949 m).
Arrivo poco sotto al Monte Varadega (2634 m) Dislivello 685 m

Difficoltà escursionistica salvo l’ultimo tratto sotto la cima che riserva maggiore cautela

Tempo di percorrenza 2 h 30 solo andata

Escursione molto remunerativa per gli ampi panorami che man mano si dispiegano. Il percorso è costituito fin quasi alla meta da una strada militare ben preservata, che non affatica molto l’escursionista nella sua salita. Questa via prendeva le mosse dal Passo Aprica e raggiungeva il Mortirolo: da qui una parte risaliva la Val Varadega e un‘altra si dirigeva verso il Monte Pagano.

Partendo da Monno in automobile, ormai giunti al Passo del Mortirolo, poco oltre l’Albergo Alto si prende a destra la strada asfaltata che porta alla località Pianaccio e Col di Val Bighera. Percorsi poco più di due chilometri si raggiunge il punto in cui il torrente Varadega interseca la strada. Qui si lascia l’automobile e si prende la carrareccia sassosa che passa vicino alle Casere del Comune. Il percorso si dispiega lungo la Val Varadega dove in fondo è già riconoscibile l’omonima cima. In questo tratto sono visibili le bandierine bianco-rosse del segnavia CAI 73 che poi si abbandona per preferire la strada militare; questa con dolci tornanti porta al panoramico Passo di Varadega (2288 m). Da qui è possibile gettare un primo ampio sguardo alle montagne della Valtellina a nord di Tirano. Il tracciato militare continua, anche se per certi tratti risulta coperto dalla prateria alpina. Più in su il cammino calca un sentiero via via più stretto che dal versante valtellinese porta nuovamente verso la Val Varadega. La mancanza di spazio ha costretto il genio militare quasi ad intagliare nella roccia il sentiero; tuttavia l’escursione si mantiene priva di particolari difficoltà, salvo la debita attenzione che sempre si dovrebbe mantenere ovunque in montagna. Il percorso giunge, a pochi metri dalla cima, di fronte ad una piccola galleria. La gita potrebbe dirsi terminata qui. Il raggiungimento della vetta costringe ad entrare nella galleria ed uscire all’esterno attraverso una piccola finestra di avvistamento;  con qualche contorsione e grande prudenza si tocca il punto più alto. Seppure brevissimo, quest’ultimo tratto necessita di maggior attenzione e potrebbe non essere adatto a tutti. Il mancato raggiungimento della cima non toglie nulla a questa escursione che – tra l’altro – permette di gustare ambiti di alta montagna con uno sforzo moderato.