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I Laghi di Grom

Escursione ai Laghi di Grom

Numero segnavia CAI 73b
Partenza dalla località Malga Salina bassa (2100 m)
Arrivo Lago di Grom superiore (2412 m)
Dislivello 312 m Difficoltà escursionistica
Tempo di percorrenza 1 h 20 solo andata
Escursione interessante sotto l’aspetto naturalistico permettendo di conoscere due piccoli e nascosti laghetti di montagna. Il percorso è generalmente su prateria alpina e sentiero e non riveste alcuna difficoltà, salvo prestare un po’ di attenzione – specialmente nel tratto iniziale – per non perdere la direzione di marcia.

Partendo da Monno in automobile, ormai giunti al Passo del Mortirolo, poco oltre l’Albergo Alto si prende a destra la strada asfaltata che porta alla località Pianaccio e al Col di Val Bighera. La si percorre interamente per raggiungere il punto oltre il quale si incomincia a scendere verso la Val Bighera di Vezza d’Oglio. Qui si lascia l’automezzo, non lontano da un’ampia conca erbosa intrisa d’acqua, e ci si dirige a vista verso la Malga Salina bassa, inizialmente percorrendo a ritroso la strada asfaltata per breve tratto. Si sale lungo l’ampio pascolo che prende quota sopra la malga cercando di puntare verso alcune trincee in parte coperte dal prato. In questa prima parte il sentiero è pressoché invisibile, ma, nei pressi dei primi trinceramenti, con un po’ di attenzione lo si riprende: da qui diventa più evidente man mano che si sale. Le pendenze sono moderate e gradualmente si entra in un ampio avvallamento percorso dal ruscello della Val Andrina. Dopo un breve traversone, si è vicini al primo laghetto di Grom, quello inferiore (2342 m), profondo circa cinque metri e attorniato da massi morenici e dalle ultime zolle erbose. Seguendo la traccia di sentiero, ora più ripido, si passa vicino ad una piccola cascata e si entra in una conca sassosa in cui, nascosto da un cordone morenico, si annida il Lago di Grom superiore (2412 m), più piccolo del precedente, ma altrettanto profondo. Qui l’alta quota e la presenza di numerosi massi rendono il paesaggio severo, evidenziando maggiormente il blu del piccolo lago. Vicino a questo si nota un pianoro in cui l’erba è particolarmente verde: è ciò che rimane di un antico laghetto ora intorbato. Se le forze non mancano, con altri tre quarti d’ora, riprendendo l’esile traccia di sentiero si può raggiungere una sella a quota 2630 m, dalla quale si apre la vista sull’ampia conca dei Laghi Seroti.

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